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Gas, Agnelli (Confimi Industria): “Siamo oltre l’emergenza”

“Siamo oltre l’emergenza. E non vogliamo abituarci, preparandoci all’idea dei razionamenti. Non ci lasceremo fallire come vorrebbe qualcuno, che intanto sta facendo utili mostruosi.  Oggi con un prezzo del gas passato in un anno da 27 euro a 301 euro per MWh sono numerose le aziende che si troveranno ad essere morose”.  L’allarme di Paolo Agnelli presidente di Confimi industria.

Di seguito  le proposte di Confimi per affrontare la situazione:

  • si definiscano immediatamente dei finanziamenti ad hoc per le imprese, veri e propri mutui con garanzie di Stato per pagare i costi vertiginosi e fuori controllo delle bollette energetiche
  • le società di energia rivedano, prolungandoli, i tempi di interruzione del servizio di gas e luce
  • il Governo si decida a strutturare un price cap italiano o ancora meglio a introdurre un prezzo amministrato del gas facendosi carico della maggior parte degli aumenti dell’ultimo anno
  • si riveda l’algoritmo di calcolo che definisce il prezzo del Gas, è tempo di introdurre nelle variabili anche l’apporto dei costi delle energie rinnovabili.

Alessandro Tatone presidente nazionale Confimi Alimentare: “Ormai siamo quasi rassegnati. Si cerca di ottimizzare tutti i consumi, stiamo per fare un grosso investimento per il Fotovoltaico.  Purtroppo le previsioni di costo da settembre in poi sono molto peggiori…”

Sulle “chiacchiere” della campagna elettorale si sta abbattendo come un tornado la tragedia per famiglie e imprese del caro-bollette.

“L’Italia è nel G7 grazie al suo sistema industriale, siamo la seconda manifattura d’Europa per quantità e forse la prima al mondo per qualità: le imprese non possono essere lasciate sole ad affrontare questo autentico tsunami, il Sistema Paese non si può girare dall’altra parte”, tuona Riccardo Figliolia Segretario Generale di Confimi Industria Bari, da sempre impegnato a difendere gli interessi delle industrie manifatturiere non solo baresi.

“Il nostro Presidente Nazionale Paolo Agnelli – continua Figliolia – sta martellando quotidianamente il Governo: bisogna intervenire subito, come stanno facendo Francia, Spagna e Portogallo per esempio, mettendo un tetto agli aumenti dei prezzi, altrimenti le grandi aziende fornitrici di energia (in gran parte partecipate dallo Stato) di fatto si divoreranno la manifattura italiana”.

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