L’arrivo dei buoni lavoro è importante nelle campagne dove occorre lavorare con la semplificazione burocratica per salvare i raccolti e garantire nuove opportunità di reddito in un momento particolarmente difficile per il Paese, con la Puglia che conta oltre 170mila operai agricoli stagionali. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in riferimento ai contenuti della manovra che prevede l’introduzione dei buoni lavoro a tempo determinato per un importo fino a 10mila euro. Il Governo ha accolto le sollecitazioni sul problema della manodopera agricola, elemento essenziale per garantire la sovranità alimentare che significa nei fatti un impegno per investire nella crescita del settore con il lavoro, aumentare le produzioni, ridurre la dipendenza dall’estero, valorizzare la biodiversità del territorio e garantire ai cittadini la fornitura di prodotti alimentari di alta qualità. A questo punto si può avviare il confronto con le Istituzioni e i sindacati per individuare le formule più adeguate che garantiscano maggiore semplificazione per le imprese e le necessarie tutele per i lavoratori agricoli. E’ stabile il lavoro in agricoltura in Puglia con 104mila occupati ai livelli pre-pandemia, con un calo degli occupati dipendenti del 2,8% compensato dall’aumento del numero degli autonomi del 3%, mentre permane Il caos sui contratti per 170mila stagionali che rischia di causare ulteriori perdite sulle produzioni agricole sopravvissute a una siccità che non si ricordava da decenni. Con la revisione degli obblighi dei datori di lavoro sull’informazione ai dipendenti in occasione dell’assunzione si rischia il caos negli uffici e ritardi nell’impiego anche in Puglia di oltre 170mila lavoratori stagionali, italiani e stranieri, che operano nelle campagne in un momento delicato in cui i raccolti, dalla vendemmia fino alla frutta alla verdura, sono stati già decimati dalla siccità e dal caldo con danni per oltre 200 milioni di euro. Quello di cui invece ha bisogno il sistema agricolo sono proprio misure concrete per ridurre, e non aumentare, la burocrazia e contenere il costo del lavoro con una radicale semplificazione che possa garantire flessibilità e tempestività di un lavoro legato all’andamento climatico sempre più bizzarro.
