È stata raggiunta l’intesa sul decreto del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il ministro dell’istruzione, per il riparto del fondo da 5 milioni di euro per le mense scolastiche biologiche. Lo stanziamento ha validità per l’anno 2022. L’86% delle risorse, pari a 4.3 milioni è stato assegnato a Regioni e Province autonome, con l’obiettivo di ridurre i costi a carico delle famiglie degli studenti che beneficiano delle mense scolastiche biologiche. La restante quota del 14%, pari a 700mila euro, è assegnata in base alla popolazione scolastica dei relativi territori per realizzare iniziative di informazione e di educazione sull’agricoltura biologica. L’unica eccezione è la Regione Emilia Romagna per la quale il livello di informazione e promozione risulta già soddisfatto.
“Lo stanziamento deciso in questi giorni – precisa Roberto Pinton consulente del settore alimentare ed esperto di agricoltura biologica – segue quello di due anni fa di 10 milioni, a sua volta preceduto da un altro fondo di cinque milioni. Si tratta di un premio per le amministrazioni locali che usano più prodotti biologici in mensa rispetto alle quote minime stabilite nei Cam (Criteri ambientali minimi del Green public procurement), per gli acquisti verdi della pubblica amministrazione. Negli anni precedenti – prosegue Pinton – lo strumento si è rivelato efficace e ha funzionato come stimolo per le amministrazioni locali che hanno aumentato la quota di alimenti biologici. I comuni interessati potevano limitarsi a chiedere nel capitolato di appalto indirizzato alle aziende della ristorazione collettiva la presenza del 50% di ingredienti biologici senza poter partecipare al bando dei ministeri, oppure prevedere almeno il 70% di prodotti alimentari d’origine biologica e partecipare al bando. In questo modo le amministrazione venivano premiate ricevendo un importo superiore alla maggior spesa, quindi guadagnandoci”.